Locomotiva FS 640.003 in scala H0 di MFAL
La collezione di modelli del GRAF - Gruppo Romano Amici della Ferrovia si arricchisce di un modello di eccezione: la riproduzione in perfetta scala H0 della locomotiva a vapore FS 640.003 realizzata dalla cessata ditta MFAL del compianto Mario Luzzietti. Il modello, in realtà, fu acquistato dal GRAF fin dal 1990: poiché si trattava di un modello da montare, se ne iniziarono i lavori di montaggio a cura di un piccolo gruppo di soci. Purtroppo, varie vicissitudini ne hanno ritardato in maniera sostanziale la conclusione, tanto che, nel 2000, dieci anni dopo l’acquisto, erano stati completati i montaggi del solo tender e del rodiggio della locomotiva, peraltro solo parzialmente. Dato lo stato di arretratezza dei lavori e la mancanza di tempo da dedicare all’opera da parte di coloro ai quali fu affidato l’incarico, si decise di assegnare il completamento del montaggio all’amico Fioravante Pucci, valente modellista e già socio del GRAF, il quale accettò l’incombenza con piacere. Diversi suoi impegni hanno ulteriormente ritardato il lavoro che, in ogni caso, è stato portato avanti senza interruzioni. Finalmente, lo scorso mese di luglio 2005 ha visto la conclusione del montaggio, opera veramente impegnativa, che qui di seguito vogliamo descrivere con le stesse parole di Fioravante Pucci:
'Rispetto alle previsioni iniziali di consegna del modello finito, entro un anno a partire da Ottobre 2001, sono decisamente in ritardo ma varie cause, alcune di carattere familiare e alcune di salute non mi hanno consentito di rispettare l’impegno preso con il GRAF. Oggi finalmente posso onorare il mio impegno con la consegna del modello finito. Riepilogo brevemente le varie fasi del montaggio:
Tender: Questo assieme, che a prima vista sembrava completo, presentava una piccola dimenticanza che impediva il corretto montaggio dei vari particolari. Non erano stati saldati al suo interno i dadi che permettono di unire con viti da 2 mm cassa e telaio. Questo mi ha costretto a riaprire la cassa per saldarli e ho approfittato dell’occasione per inserire vari particolari precedentemente tralasciati quali la balestra del gancio di trazione con la locomotiva, la soglia di uscita del carbone, i rubinetti per i livelli dell’acqua, i ganci di supporto per gli attrezzi del fuoco e ripulire alcune saldature. Per quanto riguarda il telaio la tiranteria dei freni si era parzialmente staccata data la presenza di numerose saldature fredde che sono state ripassate.
Locomotiva: Anche questo assieme, che a colpo d’occhio sembrava in buono stato di avanzamento, con tanto di ruote montate, a un più attento esame in realtà mostrava parzialmente finito il solo telaio e il bissel. Anche il telaio, al pari del tender, mostrava alcune saldature fredde che sono state rifatte; sono state smontate le ruote per dissaldare le bronzine degli assi e scambiarle fra di loro a seconda dello spessore come da istruzioni del fornitore. Sono stati montati i supporti per il biellismo, la valvola del forno, i tubi delle sabbiere e le scalette; inoltre è stata portata alla giusta altezza la pedana di accesso alla camera a fumo e rifatto il piastrone frontale sotto lo sportello della camera a fumo perché mancante di una parte della microfusione. La caldaia, appena chiusa con pochi punti di saldatura, è stata riaperta, curvata correttamente, saldata, munita di zavorra e di tutti i particolari della sovrastruttura, dadi di fissaggio al telaio, cabina con tetto e tutti gli elementi dell’interno. La sola pompa di lubrificazione presente in cabina ha richiesto mezza giornata di lavoro. Altrettanto è stato necessario per finire la camera a fumo con tutti i particolari dell’eiettore e del preriscaldatore, di completato c’era il solo sportello e senza il meccanismo di chiusura ora realmente funzionante. Le ruote sono state completate con i contrappesi e le manovelle con i relativi perni, montato il piccolissimo motore e il finissimo biellismo completo di bellette funzionanti per la pompa Friedmann e per il tachimetro Hasler, quest’ultima è stata ricostruita perché quella fornita era troppo corta. Ricordo che motore fornito va alimentato con tensione continua livellata, se si usano alimentatori con tensione pulsante il motore girerà alla massima velocità anche con regolazione al minimo.
Considerazioni finali: Il modello è stato verniciato con una mano di fondo volutamente a grana grossa per mascherare le irregolarità superficiali di quasi tutti i particolari in microfusione, questo è stato poi ricoperto da due mani di vernice nera opaca alla nitro originale della Marklin acquistato tramite E-bay. Poiché il modellismo per me è arte, l’aspetto finale del modello risente del mio modo di vedere il modello come riproduzione della realtà, quindi un aspetto vissuto di macchina in servizio, non trasandato né in decadenza ma neanche abbellito di pennacchi e fronzoli; per questo non ho montato alcuni aggiuntivi che restituisco insieme al modello. Il carbone del tender è vero carbone tritato prelevato a suo tempo dal mucchio del deposito locomotive di Trastevere. - Fioravante Pucci'
Il modello così amorevolmente assemblato, come traspare dalla vivida descrizione che l’autore ci propone, farà presto bella mostra di sé nella bacheca dei modelli della Sede Sociale, a futura testimonianza di un quindicennale, seppure modesto, impegno della nostra Associazione. A margine, vogliamo ricordare che la locomotiva 640.003 riprodotta è tuttora esistente, sebbene non funzionante, presso il Museo Ferroviario Piemontese. E’ una delle più antiche locomotive a vapore italiane esistenti, essendo stata costruita nel 1907 presso le officine Berliner Maschinenbau-Actien-Gesellschaft L. Schwartzkopff di Berlino.
Tutte le foto sono di M. Minù - Ultimo aggiornamento: 28.10.05