“La Ferrovia - Museo della Stazione di Colonna”

(In corso di realizzazione)

 

L’A.C.I.M.E.T. (Associazione Culturale Italiana per il Museo Europeo dei Trasporti), Associazione senza fini di lucro, e la Fondazione per la Ferrovia - Museo della Stazione di Colonna ex linea Roma - Fiuggi (F.M.S.C.), sono state costituite con la finalità di realizzare un museo tematico sui trasporti con particolare riferimento ai rotabili impiegati sulle ferrovia Roma – Fiuggi.

Queste Associazioni, realizzando il progetto della “Ferrovia - Museo della Stazione di Colonna”, intendono conseguire le seguenti finalità:

-         Recuperare un’area da anni abbandonata all’incuria ed al degrado;

-         Promuovere la cultura della conservazione storica;

-         Creare un museo che conservi la memoria storica della ferrovia Roma - Fiuggi e dei Comuni attraversati;

-         Catalogare ed esporre oggetti, cimeli, fotografie, documenti, libri del settore ferroviario e della vita dell’epoca;

-         Conservare ed esporre rotabili di grande importanza storica e tecnica, altrimenti destinati alla demolizione;

-         Creare una attrattiva culturale e turistica in una zona dei Castelli Romani e Prenestini carente di strutture museali;

-         Colmare, almeno in parte, la mancanza in Italia di Musei specializzati sui trasporti ed inserire l’iniziativa nel Sistema Museale Territoriale promosso dalla XI Comunità Montana;

-         Soddisfare l’esigenza dei numerosi appassionati del mondo ferroviario del Lazio che non hanno punti di riferimento e di aggregazione;

-         Utilizzare l’area museale per eventi, convegni, inerenti la storia dei trasporti;

-         Mostrare alle nuove generazioni come funzionavano i trasporti e come si viveva nel periodo tra le due guerre;

-         Raccontare, mediante ricostruzioni, fatti storici legati alla 2° Guerra mondiale, quali l’armistizio, l’occupazione tedesca, la guerra in casa, la Liberazione.

Marzo 2008


LA FERROVIA ROMA – FIUGGI – FROSINONE E DIRAMAZIONI

CENNI STORICI

La nascita

Il progetto della linea risale al 1907, ma la sua realizzazione, a cura della Società Anonima Ferrovie Vicinali, cominciò nel 1913 e già il 12 giugno 1916 il primo tronco Roma - Genazzano e la diramazione San Cesareo – Frascati furono aperti all’eser-cizio. A Roma il capolinea fu posto a fianco della Stazione Termini in un fabbricato consimile a quello della vecchia stazione, lato Via Cavour.

Trattandosi di ferrovia “economica” fu adottato lo scartamento di 950 mm, mentre fin dall’inizio fu scelta la trazione elettrica.

Nel 1917, in piena guerra mondiale, senza alcuna cerimonia, fu aperta l’intera tratta della linea, da Roma a Genazzano, Fiuggi, Alatri e Frosinone,  comprese tre diramazioni ed i raccordi con le stazioni F.S.

Lo sviluppo

La ferrovia rivelò la sua grande utilità per i collegamenti dei comuni dei Monti Prenestini e Simbruini all’epoca serviti da scarse e inefficienti strade, collegamenti quasi impraticabili nei mesi invernali. Anche per il servizio merci, la linea si rivelò di estrema utilità perché usufruiva di vari raccordi di scambio ( Roma Scalo S. Lorenzo, Zagarolo e Frosinone ) con le Ferrovie dello Stato.

Il servizio viaggiatori veniva svolto da treni con carrozze di prima e terza classe; durante il periodo estivo veniva effettuato un servizio rapido diretto tra Roma e Fiuggi con un treno speciale costituito da carrozze “di lusso”, con servizio bar.

La ferrovia costituì, per molti decenni, un collegamento di vitale importanza per lo sviluppo dei paesi collegati con la capitale.

Il declino

Gli eventi della 2° Guerra Mondiale misero a dura prova l’efficienza della ferrovia bombardata in più punti; con la concorrenza, negli anni ’50 e ’60, dei trasporti su gomma cominciò a perdere di importanza, ad eccezione del breve periodo della ”austerità” negli anni ‘70, quando il “caro benzina “ riportò i passeggeri ad utilizzare il  “trenino”.

L’inerzia degli Enti provocò negli anni seguenti la progressiva chiusura, prima del tratto oltre San Cesareo e infine, dal febbraio 1984, la limitazione a Pantano. 

La chiusura

Il tratto di montagna, il più panoramico ed importante come opera di ingegneria è stato recentemente smantellato per fare posto ad una pista ciclabile per lo più poco utilizzata; il tratto di ferrovia da Pantano in poi, con tutte le infrastrutture, stazioni, magazzini, ha subito un rapido degrado causato dall’abbandono, dagli atti vandalici, dalle discariche abusive di rifiuti; i rotabili (locomotori, vagoni, ecc.) sono stati progressivamente dismessi e acquistati dai rottamai per la demolizione; l’unica tratta ancora esistente (circa 600 metri) è proprio quella in corrispondenza della stazione di Colonna.

Il recupero 

Da oltre un ventennio, alcuni “nostalgici” di questa Ferrovia, hanno iniziato a salvare dalla distruzione ciò che potevano, acquistando dalle ditte rottamatrici numerosi vagoni, recuperando con l’aiuto di Enti e privati i più disparati oggetti serviti per il funzionamento della linea e destinati altrimenti ai rifiuti;

Il notevole materiale accumulato, oggi di notevole valore, non certo economico, ma storico ed “affettivo”, ha creato  le premesse per la creazione di un luogo in cui custodire, restaurare ed esporre la “collezione” così da renderla patrimonio di tutti, un patrimonio culturale da tutelare e visitare.

Il progetto del Museo 

Le prime richieste ufficiali presentate agli Enti pubblici per creare il Museo nella Stazione di Colonna risalgono al 1989. Le inevitabili lentezze burocratiche e soprattutto il passaggio della proprietà ferroviaria e della relativa concessione a diversi soggetti nel corso degli anni (Stefer, Acotral, Cotral, Met.ro, Regione, Demanio, Comuni) ha notevolmente ritardato questo progetto.

La scelta della stazione di Colonna è dovuta a motivi pratici poiché parte della collezione ferroviaria si trova in una proprietà limitrofa, ed a motivi “affettivi” poiché alcuni dei soci fondatori delle due Associazioni hanno avuto un loro famigliare capo-stazione della stessa per trenta anni; inoltre il tracciato della ferrovia in questo tratto si distacca dalla Via Casilina, non creando pericoli per la circolazione.

La realizzazione del Museo

Finalmente, nel Luglio del 2006, grazie alla sensibilità ed alla collaborazione della dirigenza della Met.Ro S.p.a., è stato stipulata, con atto notarile, la convenzione con cui all’ACIMET viene assegnata l’area ferroviaria e subito iniziano i lavori per la realizzazione della “Ferrovia-Museo della Stazione di Colonna”.

Il futuro

I progetti futuri sviluppo per l’Area Museale sono ambiziosi, ma potranno essere realizzati, si spera in tempi brevi,  solo con la tenace volontà degli appassionati e con la collaborazione degli Enti Pubblici preposti.


I LAVORI

Prima fase, in corso di completamento:

Il non facile compito di riportare l’immobile al suo originario aspetto, dopo più di venti anni di abbandono ed ormai in stato di degrado dovuto ad occupazioni abusive, è iniziato subito dopo la consegna nel luglio 2006.

Sono stati recuperati i binari sepolti sotto uno strato di terra e rifiuti, si sta procedendo al risanamento di parte dei binari ed al rimontaggio degli scambi mancanti.

L’area è stata ripulita da scarichi abusivi, immondizie varie, il terreno è stato bonificato dai rovi e livellato. 

Il fabbricato “viaggiatori”, che rappresenterà il “cuore” del museo, è stato ristrutturato e riportato allo stato originario degli anni ’30 ed ospiterà al suo interno:

-         Ufficio del capostazione”, con arredi ed impianti dell’epoca, il telegrafo, documenti, registri, fotografie;

-         Sala d’aspetto”, ricostruita con arredi originali, ospita una mostra fotografica con la storia della ferrovia ed alcune vetrine con oggettistica;

-         Locale officina”, con un bancone originale, attrezzature per la manutenzione del binario e varie curiosità;

-         Locale biblioteca”, con libri specializzati sui trasporti;

-         Stanza del plastico”, con la riproduzione in scala dell’area della stazione ed esposizione di modellini;

-         Stanza del 1944”, con la ricostruzione di un evento realmente accaduto durante l’occupazione tedesca, con manichini, arredi e cimeli d’epoca;

-         Stanza della Liberazione”, con fotografie relative al passaggio delle truppe Alleate nel giugno 1944;

-         “Stanza della vita famigliare”, con fotografie relative alle famiglie che abitarono la stazione.

Il fabbricato “servizi”, risanato e destinato all’accoglienza dei visitatori e ad accogliere una piccola mostra, da vecchie cartoline, che illustra la storia dei Comuni attraversati dalla ferrovia.

La sistemazione parziale dell’area, adiacente al fabbricato della stazione, per l’esposizione dei rotabili già trasportati dal deposito di Centocelle quali :

-         Elettromotrice viaggiatori n° 434, del 1921;

-         Locomotore per treni merci n° 4, del 1916;

-         Elettrotreno articolato a te casse su quattro carrelli, n° 801, del 1953;

-         Carri merci di varie tipologie, costruiti tra il 1913 ed il ’21;

-         Jeep Willys residuato bellico della 2° G.M., trasformata per uso ferroviario;

-         Carrelli a pedali anni 1920-1930 delle FS.

Seconda fase, da realizzarsi con contributi privati o finanziamenti pubblici:

-         Restauro del fabbricato “Magazzino”, da destinare all’esposizione di materiale ferroviario, sala proiezione video tematici;

-         Sistemazione della restante area scoperta (verde, parcheggio, recinzioni, marciapiedi );

-         Risanamento dei binari per il tratto in concessione;

-         Posa di nuovi binari per collocarvi rotabili storici;

-         Trasporto con mezzi speciali dei rotabili provenienti da collezioni private;

-         Restauro dei rotabili.

 

ELENCO ROTABILI STORICI

 

a)     Rotabili già presenti

Anno                costruzione

Costruttore

Locomotore n° 2                               

1914

Breda

Locomotore n° 4                               

1916

Breda

Elettromotrice n° 434                        

1921

Breda

Elettrotreno articolato n° 801

1953

OMS - TIBB

Elettromotrice articolata n° 402        

1941

OMS

Carri merci chiusi n° 201-246-259    

1915

Breda – OCK

Carri merci aperti n° 176-194-142 

1913 -1921

OCB – OMR

Carrello manutenzione

 

 

Quattro carrelli a pedali                  

1920 – 1930

 

Due jeep ferroviarie                         

1943 – 1944

Ford – Willis

Carrozza ristorante n° 4242 C.I.W.L.      

1943

Astrad – Arad

Carrozza letto n° 3901 C.I.W.L.                            

1939

S.A. Ateliers

Sette carrelli Decauville                  

1913 – 1915

 

Autobus ex Stefer n° 108                       

1959

Fiat Viberti

b)    Rotabili da trasferire

Anno                costruzione

Costruttore

Elettromotrice n° 472 ex Roma – Fiuggi                   

1949

Casaralta

Rimorchiata pilota n° 111 ex Roma - Fiuggi         

1949

Casaralta

Locomotore n° 01 ex Roma - Lido                        

1922

CT – TIBB

Rimorchiata n° 213 ex Roma – Lido        

1922

MAN

Rimorchiata pilota n° 356 ex Roma – Lido     

1922

MAN

Elettromotrice MR 107 ex Metro B 

1953

OMS – TIBB

Locomotore n° 02 ex Roma – Viterbo

1931

OMS – TIBB

Elettromotrice n° 24 ex Roma – Viterbo                  

1931

OMS – TIBB

Rimorchiata n° 51 ex Roma – Viterbo

1931

OMS

Locomotore diesel n° 51 ex Roma - Lido.      

1940

Deutz

Motocarrello LA n° 1 ex Roma – Viterbo                            

1932

 

04.03.08

 


 
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