Ferrovia Museo delle Colline Romane e Monti Prenestini



  

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Le immagini della Roma-Fiuggi

 

La Provincia di Roma, di concerto con l’Agenzia Turistica dei Castelli Romani, gli amministratori di alcuni Comuni interessati, i rappresentanti sindacali di varie categorie ed i responsabili di Istiruti di Credito e di Comunità Montane della Provincia medesima, ha sottoscritto in data 18 settembre 2001 il “Patto Territoriale delle Colline Romane”, strumento volto alla promozione del turismo al fine di costituire un incentivo allo sviluppo economico, sociale ed ambientale del territorio.

Nel contempo, la Provincia ha delegato all’Agenzia Sviluppo Provincia tutte le funzioni di coordinamento e di attuazione del Patto stesso.

Nell’ambito del contesto delineato, pertanto, la Soc. “Sport Evolution srl”, con la collaborazione del GRAF – Gruppo Romano Amici della Ferrovia, l’AMIT (Associazione per il Museo Italiano dei Trasporti) e la Soc. “Nettunia Sud srl”, ha presentato un progetto per la realizzazione di una struttura museale a carattere ferroviario, progetto denominato “Ferrovia Museo delle Colline Romane e Monti Prenestini”.

Il progetto di cui in parola prevede una notevole articolazione delle strutture museali: si propone, infatti, il recupero del tratto della ferrovia Roma – San Cesareo (facente parte della cessata Roma – Fiuggi) tra Pantano Borghese e San Cesareo, tratto nel quale è tuttora esistente il corpo stradale ed il binario, al fine di realizzare una ferovia dedicata alla circolazione di materiale storico a scartamento ridotto e con trazione a vapore o termica; ancora, si propone il recupero dei fabbricati delle stazioni di Laghetto, di Colonna e di San Cesareo, nei quali saranno ospitate le collezioni statiche (biblioteca, archivio storico, ecc.).

Il progetto si articola su due fasi funzionali successive: una prima, da realizzarsi in tempi relativamente brevi, prevede il recupero degli edifici e la sistemazione dell’area espositiva dei rotabili nella stazione di Colonna. La seconda fase funzionale prevede il recupero del tratto di linea ferroviaria fra le stazioni di Pantano Borghese e di San Cesareo e l’avvio dell’esercizio turistico-rievocativo con materiale storico. Tale seconda fase potrà essere avviata in tempi forzatamente più lunghi.

A regime, il complesso museale dovrebbe essere costituito da diverse strutture diffuse lungo l’asse ferroviario da Pantano Borghese a San Cesareo.

Il terminale di Pantano Borghese costituirà la porta di ingresso per i visitatori provenienti da Roma con la futura metropolitana C. I visitatori stessi prenderanno posto sul convoglio storico e percorreranno i primi quattro chilometri della ferrovia museo, fino alla stazione di Laghetto dove sarà ospitata la prima delle strutture ricettive: si prevede, infatti, di ospitare nel fabbricato viaggiatori un centro di esposizione di prodotti tipici del territorio (es. degustazione di vini). Sarà, inoltre, possibile visitare le vicine cave di basalto da cui in passato venivano cavati i “sampietrini” con i quali tante strade di Roma sono state pavimentate.

Successivamente, il convoglio raggiungerà la stazione di Colonna, che ospiterà un’esposizione di rotabili storici, scelti fra quelli di proprietà della Soc. “Sport Evolution srl”, della Soc. “Nettunia Sud srl”, dell’AMIT e del GRAF. Tale esposizione costituirà il nucleo più importante del museo ferroviario: saranno presenti locomotive a vapore provenienti dalle Ferrovie Calabro-Lucane (fra le altre, la n. 358 del 1928) e dalle Ferrovie Complementari della Sardegna (fra le altre, la n. 4 del 1888, la n. 36 del 1936 e la n. 200 del 1909), automotrici diesel (fra cui la MLC 88 del 1937 dalle Ferrovie Calabro-Lucane, e la ALn 204 del 1935 dalle Ferrovie Meridionali Sarde), carrozze (fra tutte la carrozza ex Ferrovia Monteponi–Portovesme del 1874) e carri. Saranno, inoltre, presenti anche rotabili provenienti dal parco della ferrovia Roma-Fiuggi e delle cessate Tramvie dei Castelli Romani.

Il fabbricato viaggiatori ospiterà una raccolta di oggettistica ferroviaria ed una mostra modellistica. Saranno previsti spazi per l’organizzazione di esposizioni a carattere temporaneo e un punto di ristoro, quest’ultimo nella inconsueta e suggestiva cornice della carrozza ristorante ex CIWL n. 4242 (costruz. Astrad Arad 1943) che sarà collocata all’interno dell’area della stazione assieme alla carrozza letto ex CIWL n. 3901 (costruz. Ateliers Metallurgiques Nivelles 1939).

Infine, la ferrovia raggiungerà la stazione di San Cesareo, dove sarà resa visitabile la sottostazione elettrica di alimentazione che ospita ancora le apparecchiature, e che accoglierà anche una biblioteca ed una raccolta di materiale iconografico e cinematografico di argomento ferroviario.

La trazione dei convogli storici sarà affidata sia a locomotive a vapore, scelte fra quelle in esposizione, sia ad automotrici diesel. Il materiale rotabile in grado di marciare sarà messo in servizio in base ad un turno che potrà essere stabilito in modo da assicurare la regolare affluenza dei visitatori nelle diverse stagioni. La stazione di Colonna ospiterà, fra l’altro, le strutture per l’accudienza dei veicoli ferroviari.

Una previsione dei tempi di realizzazione di questo avvincente progetto non è per ora possibile, in quanto l’iter autorizzativo è stato appena intrapreso. Tuttavia, si segnala l’interessamento autorevole di diversi Enti locali, fra i quali i Comuni di San Cesareo e di Montecompatri, entro i quali si sviluppa la maggior parte del tracciato della ferrovia.

Sono stati, a vario titolo, coinvolti sia la Provincia di Roma, sia la Regione Lazio, attuale proprietaria del sedime ferroviario, sia infine la Soc. Met.Ro. SpA, erede della storica STEFER che ha gestito per svariati anni l’esercizio sulla ferrovia Roma-Fiuggi.

Pur nella consapevolezza delle difficoltà che inevitabilmente potranno presentarsi nello sviluppo dei progetto qui delineato, le varie parti proponenti, ed il GRAF fra queste, ritengono senza dubbio di grande importanza la creazione di una struttura di questo tipo, sia per le positive ricadute sull’economia del territorio immediatamente interessato, sia per il contributo sostanziale alla conservazione delle testimonianze della storia e della tecnica ferroviaria in Italia.

 

 

  

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