Tram otto finestrini e Filobus di Roma di Caroli

Condividi quest'articolo.
FaceBook  Twitter  

 

Clicca per Ingrandire Modello in scala HO di una delle prime motrici tramviarie a due assi bidirezionali in servizio pubblico effettivo a Roma a partire dal 1895, costruita dalla Miani e Silvestri per la Società Romana Tramvie e Omnibus. La S.R.T.O. aveva già avviato nella Capitale i primi servizi di omnibus e tram a cavalli, nonché realizzato, nel luglio 1890, il primo esperimento in Italia di tramvia elettrica (da P.le Flaminio a Ponte Milvio)
Nelle prime due immagini la motrice S.R.T.O. n. 234 è raffigurata con le tabelle della linea 1, in servizio dal 1899 dalla Stazione Termini a San Pietro. Il modello eseguito è di una motrice a 4 finestrini, esclusi i due delle piattaforme per i passeggeri, ma alcune si presentavano anche a 5 finestrini. Clicca per Ingrandire
Clicca per Ingrandire In questa e nelle successive immagini la 234 è raffigurata in servizio su un'altra delle prime linee S.R.T.O., la n. 3 che, a partire dal 1899, collegava la Stazione di Trastevere (allora nella attuale piazza I. Nievo) con la Stazione Termini, nata dalla fusione di due linee preesistenti.
I tram della linea 3 transitavano nel loro percorso davanti al Teatro Argentina, proprio dove circa un secolo dopo (marzo 1998) sarebbero stati riportati i binari della nuova linea 8 dell'A.T.A.C. (V. del Casaletto - L.go di T.re Argentina). Il modello (lungo cm 7,5) è stato realizzato impiegando materiale vario di plastica e metallo e utilizzando ruote dei treni HO Rivarossi. Clicca per Ingrandire
Clicca per Ingrandire Sul frontale del modello è collocato il cartellino con disegno geometrico colorato che distingueva ogni linea tramviaria S.R.T.O. prima, e per qualche tempo anche dopo, la loro numerazione. Le piattaforme di guida di questa prima serie di tram elettrici, aperte in origine, furono anche esse in seguito dotate di finestrini.
Modello in scala HO del tram articolato Stanga, serie 7000, in servizio sulla rete A.T.A.C. di Roma dal 1947. Nell'immagine il modello rappresentato è la vettura 7049 - ancora oggi (novembre 2001) perfettamente in funzione - nella foto in servizio negli anni '50 sulla ED rossa, la circolare esterna destra che dal Viale delle Belle Arti copriva un lungo percorso ad anello in senso orario e inverso a quello della ES rossa. Clicca per Ingrandire
Clicca per Ingrandire Per la realizzazione del modello, lungo cm 25, sono stati impiegati materiali di plastica (lastre di 0,5 e 1 mm di spessore) tagliati e lavorati con trapano, lima, seghetto e a caldo, strisce di gomma e fili di metallo di vario diametro.Il tetto è stato realizzato con pasta Das a essiccazione. I tre carrelli sono stati prelevati da materiale rotabile HO Rivarossi e rielaborati esternamente secondo il modello ATAC-TIBB. Riprodotta come nelle vetture originali la giostra Urbinati.
Clicca per Ingrandire L'archetto prendicorrente è stato realizzato con fili di metallo rigido di 0,5 e 0,2 mm, riproducendo, a partire dal sistema di tiraggio a molla, anche il resto del tetto delle vetture Stanga originali.
La colorazione bitonale del modello, oggi nuovamente utilizzata dall'A.T.A.C. per i nuovi tram Fiat e gli autobus articolati, riproduce il disegno originale delle vetture Stanga all'inizio del loro servizio. Clicca per Ingrandire
Clicca per Ingrandire Le vetture articolate Stanga sono in gran parte ancora in servizio, dopo aver subito diverse revisioni. Alcune di esse sono state recentemente riportate alla coloritura nelle due tonalità di verde, ma non secondo il disegno originale.
Immagini dell'interno del modello della 7049 durante la sua realizzazione, dopo la collocazione dei sedili di passeggeri, guidatore e fattorino e dei mancorrenti. Anche per l'interno si è cerato di rispettare la colorazione in uso nel periodo di riferimento. Clicca per Ingrandire
Clicca per Ingrandire Ancora l'interno della 7049
Modello in scala HO del filobus a tre assi T 110 A.F. dell'Alfa Romeo, realizzato come complemento di plastici ferroviari dalla Rivarossi nella seconda metà degli anni '50. Funzionante con corrente continua o alternata di 4 - 12 V, il modello ha il sistema di guida funzionante con la trasmissione alle ruote anteriori del movimento delle aste prendicorrente, motivo che spiega la posizione frontale delle aste, diversa da quella delle vetture originali. Il modello è simile al filobus a tre assi A.R. 140-AF Alfa Romeo, acquistato dall'A.T.A.C. di Roma in 30 esemplari nel 1949 e immatricolato nella serie 6601 - 6655. Clicca per Ingrandire
Clicca per Ingrandire Il modello di vettura filoviaria della Rivarossi è stato rielaborato esternamente per riprodurre il filobus Fiat a tre assi circolante in Roma sulla rete A.T.A.C. tra il 1948 e il 1968 circa, immatricolato nella seconda serie, 6421 - 6519: senz'altro uno dei più rappresentativi del parco filoviario della Capitale e largamente presente in quegli anni anche in altre città italiane.
Il modello è stato ambientato in servizio sulla linea 58 che negli anni '50 collegava P.S. Emerenziana, quartiere Salario, con P.S.Silvestro, nel centro storico. Per la sua rielaborazione esterna è stata impiegata in particolare una sottile lastra di rame spessa 0,2 mm, filo metallico di 0,5 mm di diametro e materiale vario di gomma e plastica. Clicca per Ingrandire
Modello in scala 0 della motrice tranviaria bidirezionale a due assi 907, detta a 8 finestrini, costruita dalla ditta Carminati e Toselli nel 1928 e in servizio sulla rete A.T.A.C. di Roma fino ai primi anni '60. Clicca per Ingrandire
Clicca per Ingrandire Il modello della 907 è stato ambientato nella seconda metà degli anni '50, in servizio sulla linea 3 che univa Via Bertoloni, nel quartiere Parioli, con Piazza Lodi, al Tuscolano. Essendo il capolinea di V. Bertoloni a binario tronco, la linea 3 poteva essere esercitata solo con motrici bidirezionali.
La 907 è l'unico esemplare rimasto a Roma dello storico parco tranviario a due assi della Capitale: scampata per caso alla demolizione di tutto il materiale rotabile ATAC a due assi, venne acquistata dal G.R.A.F. ed è ora in fase di ricostruzione presso le Officine Centrali dell'A.T.A.C., in vista di tornare ad essere circolante a scopo dimostrativo. Per il metallo delle fiancate e dei frontali del modello sono state impiegate piccole parti in buono stato della lamiera che rivestiva le fiancate della 907 originale, lamiera poi eliminata nelle prime fasi di ricostruzione della motrice perché in gran parte arrugginita e deteriorata. Clicca per Ingrandire
Clicca per Ingrandire La 8 finestrini 907 faceva parte dell'ultima serie di motrici a due assi acquistate dall'ATAC da varie ditte e comprendente 276 vetture immatricolate nella serie 497 - 1047. Era abilitata al traino di rimorchi passeggeri, come si può notare dai tubi del freno situati sui frontali. Le porte interne poste tra le piattaforme e la zona passeggeri - scorrevoli nelle apposite intercapedini delle antine - nonché i sedili dei passeggeri e del fattorino sono stati ugualmente realizzati con piccoli listelli di legno opportunamente tagliati e sagomati.
Per realizzare il tetto esterno si è fatto ricorso alla pasta Das a essiccazione, poi verniciata, mentre gli elementi sono in legno. L'archetto prendicorrente è realizzato in filo rigido di metallo di mm 1 di diametro, su meccanismo girevole di metallo dotato di molla per l'aderenza dell'archetto alla rete aerea. Clicca per Ingrandire
Clicca per Ingrandire Nella intercapedine tra il tetto esterno e quello interno corre un filo elettrico passante poi nel tubo esterno vicino ad una delle porte e terminante sotto la vettura per una eventuale motorizzazione del modello. Il sottotetto è stato ricoperto all'interno, nella zona passeggeri, da uno strato di cartone verniciato e attrezzato con i relativi elementi di legno e con le luci.
Il modello è collocato su una base che riproduce il tipico acciottolato romano formato da sampietrini. Palo e rete aerea sono costituiti da tubo di alluminio e filo rigido di metallo di mm 0,2. Sedili del conduttore, controller, tubi e comandi dei freni sono stati realizzati in plastica e metallo. Per gli interni sono stati utilizzati colori che più si avvicinavano alle tonalità originarie Clicca per Ingrandire

 

Clicca per Ingrandire Immagini relative alle fasi di costruzione del modello della 907, lungo 23 cm.
Partendo da un binario scala 0 e 4 ruote di locomotive scala HO, ma adeguate per la scala richiesta, si è fatto ricorso al legno compensato per la realizzazione della piattaforma. Su di essa è stato incollato un foglio che riproduce, nelle varie posizioni, il pavimento scanalato della vettura reale e ad altri tipi di listelli di legno di vario spessore per quanto riguarda la struttura della cassa. Clicca per Ingrandire
Clicca per Ingrandire Il truck è stato realizzato con particolari incollaggi tra materiali diversi, come legno di balsa, lastrine di rame e altro metallo, per consentire una facilità di lavorazione unita alla robustezza degli elementi realizzati. Gli assi delle ruote sono formati da due tubi di plastica e metallo coassiali, inseriti poi in un terzo tubo di metallo incollato al telaio del truck.
Un'altra immagine del truck e della cassa Clicca per Ingrandire
Clicca per Ingrandire Un'altra immagine di truck e cassa
Il sottotetto del modello è stato realizzato con piccole assi di legno. In particolare sopra le due piattaforme si riproduce l'effetto delle doghe di legno lucido dell'originale. Clicca per Ingrandire
Clicca per Ingrandire Prime fasi della costruzione del modello motorizzato in scala H0 della motrice tranviaria bidirezionale a due assi radiali 6 finestrini n. 279, il più vecchio rotabile tramviario romano, attualmente nel museo ferroviario di Kennebunkt (presente nella pagina Links del sito), negli Stati Uniti.
Clicca per Ingrandire La 279, il più antico rotabile tranviario romano esistente, si trova negli Stati Uniti al museo Seashore Trolley Museum, a Kennebunkport, Maine.
Modello in scala ho della motrice tranviaria a due assi 6 finestrini n. 279. Il modello, realizzato in legno, plastica e metallo, è ambientato negli anni cinquanta , in servizio sulla linea 6 che collegava p.zza Istria al ministero delle Finanze a via XX settembre Clicca per Ingrandire
Clicca per Ingrandire La 279, il più antico rotabile tranviario romano esistente, si trova negli Stati Uniti al museo Seashore Trolley Museum, a Kennebunkport, Maine.

 

Condividi quest'articolo.
FaceBook  Twitter